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Icona è il termine usato per indicare le immagini sacre nell’arte bizantina designando specificamente la pittura su tavola.
Il termine, di origine greca, significa “immagine”.
L’icona nasce e si diffonde a partire dal IV secolo, quando la Chiesa era ancora unita, le icone sono dunque patrimonio di tutta la cristianità.
Il fondamento di quest’arte sta nell’Incarnazione del Figlio, è possibile rappresentare Dio, in quanto ha assunto la natura umana.
L’icona viene definita dai teologi greci come ” Riflesso della realtà di Dio”, è un immagine dialogica in quanto osservando il volto si instaura una profonda relazione di sguardi tra chi guarda e chi viene guardato; da qui può scaturire una compenetrazione tra il Divino e l’umano che è sempre alla ricerca di una profonda relazione con l’Infinito e questo dialogo può diventare preghiera, questa è proprio la funzione essenziale dell’icona .
L’immagine è come una presenza che si propone al nostro sguardo e, come dice Pavel Florenskij, ”come una finestra aperta sul mistero per poter entrare in comunione con Cristo, con la Madre di Dio, con i Santi e gli Angeli”.
Nell’icona il Dio-uomo si avvicina a noi, ricordandoci che anche noi siamo icona di Dio e quindi il nostro destino è diventare come Lui.
Essa è un prezioso strumento dell’arte sacra che aiuta l’approfondimento spirituale: i suoi colori simbolici ed i suoi canoni pittorici, le stesse sue modalità di scrittura, preceduta dalla contemplazione del mistero che si vuole raffigurare, rendono la stessa icona “luogo” teologico, liturgico, sacramentale”, che fa entrare misteriosamente in una Presenza di fede e di amore.

CRISTO PANTOCRATORE ( sovrano di tutte le cose)
Di Andrej Rublev

Cristo è nello stesso tempo il Signore e il prototipo dell’umanità trasfigurata.
Nell’icona del Cristo, si può contemplare il mistero stesso dell’incarnazione.
Il punto più luminoso, nell’iconografia, è sempre il volto.
La luce che illumina; c’è una bellissima definizione di Florienskij: “L’icona è una pittura non di colore, ma di luce”, che è luce divina.
Anche la doratura esprime questo concetto. L’oro è un metallo prezioso, non ossidabile, di per se l’oro catalizza tutti i colori dello spettro luminoso, quindi è luce per eccellenza.